Google spiega esattamente perché il Negative SEO non funziona
Google Gives Exact Reason Why Negative SEO Doesn’t Work Nel mondo del web, la competizione per posizionarsi ai vertici dei motori di ricerca è sempre stata agguerrita. Ed è proprio in questo contesto che nasce la pratica del cosiddetto “negative SEO”, ovvero sabotare un concorrente attraverso l’inondazione di link di bassa qualità. L’idea alla base […]
Google Gives Exact Reason Why Negative SEO Doesn’t Work
Nel mondo del web, la competizione per posizionarsi ai vertici dei motori di ricerca è sempre stata agguerrita. Ed è proprio in questo contesto che nasce la pratica del cosiddetto “negative SEO”, ovvero sabotare un concorrente attraverso l’inondazione di link di bassa qualità. L’idea alla base di questa strategia è che Google interpreterà quei link come spam e penalizzerà il sito concorrente, escludendolo dalle pagine dei risultati di ricerca.
La pratica del negative SEO ha avuto origine nel settore del gioco d’azzardo online, dove i premi per ottenere un alto posizionamento sono elevati e la competizione è spietata. Tuttavia, nonostante la diffusione di questa strategia, Google ha dimostrato di essere in grado di contrastare efficacemente gli effetti dannosi dei link di bassa qualità.
In una recente intervista, Gary Illyes di Google ha risposto a una domanda riguardante il negative SEO, offrendo interessanti approfondimenti sui dettagli tecnici di come Google previene che i link spam dannosi influenzino i siti web normali.
La domanda posta da un’intervistatrice riguardava proprio il possibile impatto negativo del negative SEO attraverso la costruzione di link spammy da parte di un concorrente. Tuttavia, la risposta di Gary Illyes ha svelato un interessante dettaglio che potrebbe sorprendere molti: secondo il portavoce di Google, su centinaia di casi esaminati di presunto negative SEO, solo uno potrebbe effettivamente essere considerato tale, ma anche in quel caso non c’era certezza al 100%.
Il motivo principale per cui i “link di negative SEO” non hanno effetti rilevanti, secondo Gary Illyes, è che Google valuta attentamente il contesto del sito che inserisce il link e lo confronta con il sito al quale il link è diretto. Se non c’è corrispondenza tra i due, Google non trasferisce il segnale di PageRank attraverso quel link.
In pratica, se un sito riceve link da pagine completamente non rilevanti al proprio settore di attività, Google disabilita quei link in quanto non ritiene affidabile la fonte di provenienza. Questo significa che i link provenienti da siti che trattano argomenti totalmente diversi non vengono conteggiati nel posizionamento del sito destinatario.
Questo approccio di Google nel valutare i link in base alla rilevanza degli argomenti si basa su una logica consolidata nel tempo, che ha visto un’evoluzione nel corso degli anni per garantire risultati di ricerca più accurati e pertinenti.
In conclusione, l’esperienza di Gary Illyes sottolinea che il timore del negative SEO è spesso esagerato rispetto alla reale minaccia che rappresenta. Google dispone di strumenti e meccanismi per identificare e contrastare efficacemente i tentativi di manipolazione dei motori di ricerca attraverso link di bassa qualità.
Il consiglio finale di Illyes è chiaro: non preoccuparsi e concentrarsi su altre strategie di ottimizzazione, poiché i link non rilevanti provenienti da negative SEO non influiranno significativamente sul posizionamento del sito destinatario.