Mediavine vieta a un editore l’uso eccessivo di contenuti generati da intelligenza artificiale
Mediavine sospensioni gli account degli editori per un eccessivo utilizzo di contenuti generati da intelligenza artificiale Secondo i dettagli emersi online, la società di gestione delle pubblicità Mediavine sta terminando gli account degli editori per un utilizzo eccessivo di AI. Mediavine è una delle principali società di gestione della pubblicità che fornisce prodotti e servizi […]
Mediavine sospensioni gli account degli editori per un eccessivo utilizzo di contenuti generati da intelligenza artificiale
Secondo i dettagli emersi online, la società di gestione delle pubblicità Mediavine sta terminando gli account degli editori per un utilizzo eccessivo di AI.
Mediavine è una delle principali società di gestione della pubblicità che fornisce prodotti e servizi per aiutare gli editori web a monetizzare i loro contenuti.
La società ha ottenuto lo status di Google Certified Publishing Partner, il che indica che soddisfa gli standard e i requisiti più elevati di Google per le reti pubblicitarie e gli scambi.
Trigger dei contenuti AI per la terminazione degli account
Le terminazioni sono emerse in un post sul forum Reddit r/Blogging, dove un utente ha condiviso un’email ricevuta da Mediavine che citava “utilizzo eccessivo di contenuto creato artificialmente”.
Trista Jensen, Direttore delle Operazioni Pubblicitarie e della Qualità del Mercato di Mediavine, ha dichiarato nell’email:
“I nostri strumenti di qualità dei contenuti di terze parti hanno segnalato i tuoi siti per un uso eccessivo di contenuti creati artificialmente. Ulteriori indagini interne hanno confermato tali conclusioni”.
Jensen ha dichiarato che a causa dell’utilizzo eccessivo di contenuti AI, “i nostri migliori partner smetteranno di spendere sui tuoi siti, il che influirà negativamente sugli sforzi futuri di monetizzazione”.
Di conseguenza, Mediavine ha terminato l’account dell’editore “effettivo immediatamente”.
I rischi dei contenuti AI di bassa qualità
Questa rigorosa applicazione è in linea con la politica pubblicamente dichiarata da Mediavine che vieta ai siti web di utilizzare “contenuti AI di bassa qualità, prodotti in massa, non editati o non dichiarati che vengono prelevati da altri siti web”.
In un post del 7 marzo dal titolo “AI e il nostro impegno per un futuro incentrato sul creatore”, l’azienda ha dichiarato di opporsi ai contenuti AI a basso valore che potrebbero “svalutare i contributi dei legittimi creatori di contenuti”.
Mediavine ha avvertito nel post:
“Senza editori, non c’è web aperto. Non c’è contenuto per addestrare i modelli che alimentano l’IA. Non c’è internet”.
L’azienda afferma di utilizzare la sua piattaforma per “difendere gli editori” e mantenere gli standard di qualità di fronte al potenziale disruptivo dell’IA.
Mediavine afferma:
“Stiamo anche sviluppando strumenti automatizzati più veloci per aiutarci a identificare contenuti AI di bassa qualità prodotti in massa in tutto il web”.
Indirizzando le tattiche del ‘re dei clickbait AI’
Sebbene l’identità dell’utente di Reddit non sia stata divulgata, l’episodio ha fatto emergere connessioni con le tattiche di Nebojša Vujinović Vujo, soprannominato un “re dei clickbait AI” in un recente articolo di Wired.
Secondo Wired, Vujo ha acquisito oltre 2000 domini dormienti e li ha popolati con contenuti generati da AI, ottimizzati per la ricerca e progettati esclusivamente per catturare i profitti pubblicitari.
Le sue strategie rappresentano i contenuti artificiali di bassa qualità che Mediavine ha giurato di vietare.
Implicazioni potenziali
Ricavi persi
Le terminazioni di Mediavine mettono in luce le implicazioni potenziali per gli editori che si affidano all’intelligenza artificiale per generare contenuti web su larga scala.
Forse l’implicazione più immediata e tangibile è il rischio di perdere i ricavi pubblicitari.
Per gli editori che dipendono pesantemente dalla pubblicità programmata o dagli accordi di contenuti sponsorizzati come principali driver di ricavi, essere bloccati dalle principali reti pubblicitarie potrebbe devastare i loro modelli di business.
Valutazioni dominate
Un’altra possibile conseguenza è la svalutazione dei domini e dei siti web costruiti principalmente sui contenuti generati dall’IA.
Se questo modello di utilizzo eccessivo di contenuti AI scatena terminazioni dell’account da parte di aziende come Mediavine, potrebbe ridurre drasticamente la proposta di valore di acquisire questi domini.
Reputazioni danneggiate e marche
Oltre alle opportunità di monetizzazione perse, gli editori che si affidano troppo pesantemente ai contenuti AI automatici rischiano anche un danno permanente alla reputazione dei loro marchi.
Una volta che un’autorità di riferimento segnala un sito web per un utilizzo eccessivo di AI, potrebbe influenzare il modo in cui quel sito è percepito dai lettori, da altri partner del settore e dai motori di ricerca.
In sintesi
L’IA ha valore come strumento di supporto per gli editori, ma fare affidamento pesantemente sulla creazione di contenuti automatizzata comporta rischi significativi.
Questi includono sfide di monetizzazione, possibili danni alla reputazione e un aumento della sorveglianza regolamentare. La rigorosa politica di Mediavine illustra le possibili conseguenze per gli editori.
È importante notare che la decisione di Mediavine di terminare gli account degli editori per l’utilizzo eccessivo di contenuti AI rappresenta una posizione politica indipendente adottata dalla stessa società di gestione della pubblicità.
L’azione non riflette direttamente le politiche dei contenuti o le posizioni di enforcement di Google, il cui programma di partnership editoriale è certificato da Mediavine.
Abbiamo contattato Mediavine per un commento su questa storia. Aggiorneremo questo articolo con ulteriori informazioni quando saranno fornite.