Google conferma che il file robots.txt non può impedire l’accesso non autorizzato

Google ha confermato che il file robots.txt non può prevenire l’accesso non autorizzato ai crawler. Gary Illyes di Google ha fornito una panoramica dei controlli di accesso che tutti gli SEO e i proprietari di siti web dovrebbero conoscere. La discussione sul file robots.txt è sempre accompagnata da commenti che sottolineano che non può bloccare […]

Google ha confermato che il file robots.txt non può prevenire l’accesso non autorizzato ai crawler. Gary Illyes di Google ha fornito una panoramica dei controlli di accesso che tutti gli SEO e i proprietari di siti web dovrebbero conoscere.

La discussione sul file robots.txt è sempre accompagnata da commenti che sottolineano che non può bloccare tutti i crawler. Gary ha concordato su questo punto, affermando che “il robots.txt non può impedire l’accesso non autorizzato ai contenuti”. Ha analizzato il processo di blocco dei crawler come una scelta che controlla o cede il controllo al sito web.

Ha elencato alcune forme di controllo come il robots.txt (che lascia al crawler decidere se eseguire la scansione o meno), i firewall e le protezioni con password. Ha sottolineato l’importanza di utilizzare strumenti adeguati per controllare i bot, come firewalls che possono bloccare per comportamento, indirizzo IP, user agent e paese.

Per prevenire l’accesso non autorizzato, è consigliabile utilizzare strumenti adeguati come fail2ban a livello server, Cloudflare WAF o plugin di sicurezza come Wordfence per WordPress. I proprietari di siti web dovrebbero considerare l’utilizzo di strumenti di protezione più efficaci rispetto al robots.txt per garantire la sicurezza dei loro contenuti online.